L’isola misteriosa

Poesie

 

INUTILE INTRODUZIONE

Si salti pure…


Era il 1994 e avendo terminato i miei esami, mi accingevo a scrivere il primo capitolo della mia tesi di laurea, per la sesta volta a macchina da scrivere. Non ricordo se fu la docente Nora Gali de’ Paratesi a suggerirmi di utilizzare il pc o qualcun altro, ma fatto sta che all’epoca Saro col suo Pc aiutava a scrivere chi ancora non lo possedesse.

Non ricordo se Saro mai digitò un rigo o meno, della mia ’sudata’ tesi, perché di lì a poco mia madre mi regalò il mio primo PC, completo di stampante e da autodidatta iniziai ad addentrarmi in programmi di scrittura, ma fatto sta che Saro entrò a far parte della nostra vita.

Entrò a far parte non solo della nostra famiglia, ma anche del nostro giro di amici e vi restò fino al 1997. Dopo il 14 febbraio 1997, la nostra amicizia ha per anni viaggiato dietro le quinte della nostra vita.

Sono passati anni ed anni senza sentirci e vederci, fin quando un pomeriggio con due dei miei cinque figli mi sono presentata “sfacciatamente” a casa sua ed è stato come esserci salutati appena la sera prima, quando invece erano passati poco più di 25 anni!

L’amico ritrovato non ha perso tempo e se quando ci eravamo lasciati aveva chiesto a mia madre di aiutarlo a diffondere le sue opere, insistentemente ora lo chiede a me, con la sua voglia di farsi conoscere, sentire, leggere, comunicare la sua voglia di amare e di essere amato. Un’insistenza che mi aveva colpito fin dalla prima volta.

I muri sono da abbattere e i confini da superare è stata sempre la sua massima, ma ritengo che non ci siano parole per introdurre un libro di poesie, perché ogni poesia manifesta una sensibilità nuova e Rosario sembrerebbe un inviato speciale pronto con ogni lemma ad aprirti il cuore e la fantasia.

 Pur sentendosi (…)

 

troppo solo per amare

e senza senso per essere amato”(...)

 

Rosario sprizza amore da tutti i pori e ogni parola è densa si senso; senso religioso a mio dire, anche se ateo, a suo dire.

La sua parola ha una forza evocativa, incisiva, oserei dire KERIGMATICA, sulla pagina bianca ha un tratto indelebile che segna il percorso inconfondibile di una vita densa di significato.

È un onore avere come amico, un grande uomo e grande scrittore. È un onore gustare la sua presenza e la sua scrittura: scrittura chiara e incisiva, che penetra il cuore di chi la legge e che porta alla riflessione e alla meditazione. Dalle sue poesie emerge un uomo dai poliedrici meriti: forza d’animo, volontà, speranza, desiderio dello stare insieme, di vivere la vita nella normalità, di gustare il vivere quotidiano, l’amicizia, gli amori, gli affetti. Dal suo “trono a rotelle” Saro insegna tanto a ciascuno di noi. Ci insegna il valore della diversità nella normalità. Una testimonianza di vita che inonda tutte le sue poesie e i suoi scritti. È una fonte di acqua fresca in un mondo sempre più arido. 

Se il foglio bianco è l’amico più caro e la stanza di Saro, il suo mondo, è anche vero che ogni suo foglio, ogni sua parola, ogni opera esca da quei fogli bianchi e da quella stanza meriterebbero fiumi di inchiostro.

Rosario Rito che più volte mi ha detto di essere ateo, di non riuscire a credere riempie i suoi fogli bianchi di denso senso religioso (cfr. Avrei voluto …/Essere io, o Signore, /quella croce che portavi sulle spalle, /durate il percorso fino al Calvario/per accompagnarti ed esserti vicino/quando non ce la facevi più. /Avrei voluto essere io/quella corona di spine/…/Sempre alla ricerca di cose assurde, /anche se in fondo, tutti sappiamo/che l’unica nostra speranza sei solo Tu.)

 

FEDE, SPERANZA, CARITA’ sono virtù che Saro possiede, si evince in tutte le poesie e l suo insegnamento è per tutti.

Dalle poesie, unica pecca, vien fuori un binomio discutibile, croce-castigo. Discutibile appunto, ma che nulla toglie al denso amore che traspare anche nel non detto.

Densa di significato è la poesia L’isola misteriosa dove chiaramente ogni essere umano, viene definito come una grande isola misteriosa e l’ultima strofa dell’ultima poesia è l’introduzione a tutto il testo

 

                                                                                                         

Solo così, anche il più disperato dei dolori,

potrà diventar per ognuno di noi,

la tangibile prova che nulla dell’uman vivere è invano,

come invano non fu il tuo soffrir.

 

Maria Teresa SIRGIOVANNI